mercoledì 31 ottobre 2007

Quei “poveretti” che sbagliano da uomini


«Non lascio Monterosso» è stato l’annuncio fatto da Don Sante Sguotti, nella sua casa di vertino, in provincia di Vicenza. L’ex parroco del paese di Monterosso, allontanato dalla parrocchia su ordine del vescovo di Padova, perché ha dichiarato al pubblico il suo sentimento d’amore per una donna, con l’intento di iniziare una battaglia che mette in discussione la castità dei parroci ed anche perché vorrebbe vivere la sua relazione alla luce del giorno, come da lui stesso esternato nel programma televisivo di Canale 5, «Buona Domenica», del 14 ottobre. Sono uomini di Chiesa obbligati alla castità dall’abito che indossano; uomini che si spendono nell’aiutare i parrocchiani e chi bussa alla loro porta; uomini che si impongono di reprimere i propri sensi, o che almeno così dovrebbero fare, uomini che alla fine di una giornata di impegno per gli altri, si ritrovano nella solitudine della propria casa. Ma come tutti sappiamo, non tutti reprimono ciò che sentono. Tutti sanno ma pochi lo dicono. Poiché la repressione interiore è una lotta dura e difficile, la solitudine
è una brutta malattia, ecco che si viene a conoscenza di fatti di cronaca poco rassicuranti come ad esempio le storie di preti che abusano di minori, di uomini che si rivolgono a prostitute, di parroci che girano per le chat alla ricerca di rapporti occasionali, e così via. Gesù dice, al Vangelo di Matteo (Mt 19, 12), “ Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal seno della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire capisca”, e su questo la Chiesa Cattolica basa il Dogma della castità. Giovanni Paolo II°, all’udienza generale del 28 aprile del 1982 parlava «di una donazione ponsale di sé, al fine di ricambiare in modo speciale l’amore sponsale del Redentore; una donazione di sé, intesa come rinuncia, ma fatta soprattutto per amore»; una rinuncia che, con il tempo, non tutti sono capaci di portare avanti. Allora perché non proporre la libertà di scegliere (Dio ci ha lasciato il libero arbitrio) di essere parroci che seguono il dogma della castità e parroci che possano compiere il loro lavoro con accanto una donna che li ami e li supporti? Gesù, infatti,
parlava di “altri” che presuppone la presenza di alcuni.

lunedì 15 ottobre 2007

Matrimoni gay in Europa


Nell’attesa di una legge che legalizzi le unioni civili omosessuali, proviamo a creare una mappa che possa mostrare quanto lo Stato Italiano si trovi in arretrato rispetto al resto d’Europa. I paesi Europei che hanno già legalizzato il matrimonio omosessuale sono attualmente 3: Belgio,
Olanda e Spagna. In questi stati le coppie omosessuali hanno gli stessi diritti riconosciuti con il matrimonio delle coppie eterosessuali. In Danimarca la Chiesa Luterana ha accettato di celebrare il matrimonio omosessuale anche se, a livello giuridico, ha qualche limitazione rispetto a quello eterosessuale. In Finlandia e in Germania esiste una legge che garantisce molti dei diritti acquisiti dalle coppie eterosessuali con il matrimonio, mentre in Francia, dal 1999, sono stati creati i Pacs, Patto civile di solidarietà, un contratto tra 2 persone maggiorenni dello stesso sesso, al fine di organizzare una vita in comune. Anche il Lussemburgo ha in vigore dal 2004 la
partnership registrata che garantisce diritti simili a quelli delle coppie sposate in relazione al welfare e al fisco. In Portogallo dal 2001 sono in vigore 2 leggi che hanno disciplinato, rispettivamente, le situazioni giuridiche dell’economia comune e delleunioni di fatto. Questa ultima, a differenza dell’altra, garantisce i benefici erogati dal sistema della sicurezza sociale e pensioneal coniuge superstite. Il Civil Partnership Act, entrato in vigore nel 2005 in tutto il Regno Unito, riconosce alle coppie dello stesso sesso la possibilità di vincolarsi in un’unione registrata molto simile al matrimonio. La Repubblica Ceca, nel 2006, ha approvato una legge sulle unioni registrate. La legge regola l’inizio e la fine delle unioni registrate fra persone dello stesso sesso, concede al convivente il diritto alla reciproca assistenza, il diritto all’eredità nel caso
della morte e obbliga i partner a sostenersi finanziariamente. In Slovenia è in vigore dal 2005 una legge che garantisce alle unioni civili diritti limitati nel campo delle relazioni di proprietà e dell’eredità. Tale legge non garantisce alcun diritto di assicurazione, salute e pensionistico. In Svezia, il Parlamento, ha approvato nel 1994, la legge che regolarizza la convivenza tra omosessuali e che prevede parità di diritti e doveri come le coppie eterosessuali sposate. E’ uno
Stato pioniere della legalizzazione dell’adozione da parte degli omosessuali e sembra ormai pronta ad autorizzare i matrimoni religiosi delle coppie gay con una legge attesa per il 2008. L’Ungheria ha riconosciuto solo il diritto di proprietà alle coppie conviventi omosessuali fin dal 1996. In particolare, ogni bene acquistato nel corso della convivenza è di proprietà dei membri della coppia in proporzione al contributo dato all’acquisto. La Croazia. dal 2003, garantisce alle unioni civili alcuni diritti sull’eredità e facilitazioni finanziarie. L’Andorra, dal 2005, riconosce una registrazione civile che garantisce molti dei diritti del matrimonio civile, inclusa, per le coppie etero, l’adozione di bambini. In Islanda, dal 1996, è in vigore un istituto noto come unione omologata che riconosce la registrazione di unioni omosessuali offrendo molti dei diritti delle coppie eterosessuali unite in matrimonio. La Norvegia riconosce, dal 1993, la “convivenza registrata” mediante la Lov om registrert partnerskap. Le coppie omosessuali hanno il diritto di registrare legalmente la propria convivenza garantendosi conseguenze legali pari a quelle del matrimonio, con l’eccezione del diritto di solennizzare la convivenza in un’istituzione religiosa e il
diritto di adottare bambini congiuntamente. In Svizzera, dal 1.1.2007, è in vigore la Legge federale sull’unione domestica registrata di coppie omosessuali. I restanti paesi Europei non prevedono alcuna legislazione specifica delle unioni civili e tra questi c’è l’Italia.

sabato 6 ottobre 2007


Cara amica, caro amico,a Myanmar è in atto una violenta repressione delle manifestazioni pacifiche, che si stanno svolgendo in tutto il paese da oltre un mese. Il 25 settembre circa 300 persone sono state arrestate durante le proteste e tre monaci sono stati uccisi: uno da un colpo d'arma da fuoco e gli altri due a seguito di un pestaggio. Il giorno dopo vi sono state altre vittime, e almeno un giornalista è rimasto ucciso. Fonti non ufficiali hanno fatto sapere ad Amnesty International che oltre 50 monaci sono rimasti feriti. Le ultime notizie ricevute da Amnesty International in queste ore nonsono incoraggianti. Numerosi raid da parte della polizia stanno avendo luogo in queste ore nei monasteri buddisti di Yangon e in altre città del paese, non si conosce ancora il numero preciso dei monaci arrestati e delle persone rimaste ferite.Per scongiurare il ripetersi del bagno di sangue del 1988, quandofurono uccise circa 3000 persone, Amnesty International ha lanciato un appello alle autorità di Myanmar chiedendo loro di mettere finealle repressioni contro i dimostranti pacifici e garantire il rispetto del dirittodi manifestazione. ANCHE TU PUOI FARE QUALCOSA DI IMPORTANTE!FIRMA L'APPELLO ON-LINE A QUESTO INDIRIZZO:
http://www.amnesty.it/appelli/azioni_urgenti/Myanmar E INVIA SUBITO QUESTA E-MAIL AI TUOI AMICI CHIEDENDO LORO DI FARE ALTRETTANTO. Far sentire la nostra voce in questo momento è fondamentale. Insieme, la nostra voce può diventare più forte e salvare delle vite!
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