mercoledì 7 novembre 2007

Rapporti difficili

C’è chi in famiglia, anche se lesbica dichiarata, vive un ottimo rapporto con i genitori; c’è chi lo vive con qualche difficoltà; invece c’è chi manifesta il disagio di un rapporto difficile. Chiamiamo F. una ragazza che così racconta: “Ho un rapporto pessimo con i miei genitori. Da quando sanno di me dicono cose orribili, che faccio loro schifo, che odiano la mia ragazza, che le augurano di morire, che non accetteranno mai nulla di tutto questo. Offese all'ordine del giorno. La serenità è inesistente da più di un anno ormai. All'inizio mi impedivano di vederla, ora ci hanno rinunciato ma mi rendono la vita impossibile. Scaricano su di me le loro tensioni e frustrazioni e mi danno la colpa della loro infelicità. Volevo sapere se è normale tutto questo”? Tante sono le storie di rapporti genitori - figlie lesbiche che vivono giornalmente lo scontro invece che la serenità. Genitori che tentano, con sotterfugi o con prepotenza, di impedire che le proprie figlie possano vivere le loro storie perché esulano dai sogni e dalle aspettative che avevano in loro posto. Preferiscono insultarla, denigrarla (“meglio incinta di un uomo sposato che lesbica” così le hanno detto), renderle la vita quotidiana impossibile invece che cercare di comprendere ciò che la loro figlia, amata fino al giorno prima, gli ha fatto conoscere. Eppure sanno qualcosa di lei che prima non sapevano o non volevano capire. Certamente, per ogni genitore, è difficile capire ciò che hanno giornalmente sotto gli occhi; la vedono crescere, con il tempo cambia i modi di essere e di porsi, ed ogni minimo atteggiamento, che può essere chiarificatore per tanti, per loro è solo la manifestazione della personalità della propria figlia. Ma perché dare la colpa delle loro infelicità? Magari sarebbe meglio che si evitasse di creare aspettative più grandi di quanto una figlia possa portare sulle proprie spalle; magari si potrebbe sperare che ogni figlia venga considerata un essere umano imperfetto come lo sono tutti, compresi i genitori, e che, come tale, possa decidere autonomamente ciò che vuole della propria vita basandosi solo ed esclusivamente sulla propria scala di valori formatasi con la propria esperienza e dagli insegnamenti ricevuti. Magari… ce ne sono tanti. C’è però il sogno di ogni figlia lesbica che, al momento del proprio comingout con la famiglia, si possa provare tutti insieme a confrontarsi con la nuova realtà, capire che in fin dei conti è sempre la stessa figlia e cominciare un nuovo rapporto, più aperto; ma scopriamo che non sempre è così. Tante volte si rende necessario l’allontanamento, la separazione. Speriamo che così non sia per F.. In bocca al lupo.

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