venerdì 22 febbraio 2008

Ed eccoci qui, tristi, arrabbiati, avviliti...

C'è una realtà che molti non conoscono, che nemmeno immaginano, che cambia la vita di una persona e quella di una famiglia. Affrontare una malattia, rendersi conto che si è deboli, che la morte può colpirci, cambia il modo di vedere le cose. Ciò che una volta poteva essere importante oggi diventa superfluo, perchè la vita di chi ci è caro o la nostra stessa vita, sono molto più importanti del posto macchina che viene sempre occupato nel cortile, della spazzatura che il coinquilino non butta mai, delle tante minchiate alla quale ci attacchiamo come ventose per sentirci più forti e primeggiare sugli altri. Le cose che sono veramente importanti sono date per scontate. Un ti voglio bene sembra essere superfluo quando hai la persona che ami sempre accanto; un abbraccio a volte ti sembra di troppo perchè non riesci a vincere l'imbarazzo, eppure quante cose si potevano dire e non vengono mai dette perchè tanto c'è sempre tempo.

Un male, forte, bastardo, cresce dentro, ti corrode, resiste agli attacchi e incurante del dolore che si trascina, uccide. Ma non una volta. Uccide un padre, una madre, un fratello, una sorella o anche un amico e uccide chi sta attorno. Vivere come se tutto ti scorre intorno, come se fosse un film, nulla più diventa importante se non il proprio dolore e il proprio senso di vuoto.

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